Australia, come la crisi ha cambiato i ristoranti di Sydney

Un'immagine di un ristorante di Sydney a prova di distanziamento fisico

Un'immagine di un ristorante di Sydney a prova di distanziamento fisico Source: courtesy of La Favola

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Oggi in New South Wales riaprono i locali, messi a dura prova negli ultimi tre mesi dalle norme anti-coronavirus. L'esempio di due ristoratori italiani di Sydney, Fabio Stefanelli e Paolo Gatto.


Alla vigilia della riapertura dei locali di Sydney, che dal primo giugno possono tornare a servire fino a 50 clienti (previa il rispetto di una serie di norme, tra le quali il distanziamento fisico tra le persone), abbiamo interpellato Fabio Stefanelli e Paolo Gatto, due ristoratori italiani che da anni operano nella capitale del New South Wales, per farci raccontare come abbiano affrontato gli ultimi 80 giorni, e per capire in che modo questa esperienza possa trasformare il volto della ristorazione italiana in Australia.
Fabio Stefanelli e Paolo Gatto
Fabio Stefanelli e Paolo Gatto Source: Instagram
"Le misure sono state introdotte il giorno dopo che avevamo festeggiato l'anniversario del nostro locale - ricorda Fabio Stefanelli, 34enne chef di Maddaloni, in provincia di Caserta - e ci siamo ritrovati dalle stelle alle stalle. Improvvisamente abbiamo dovuto cercare di sopravvivere facendo il possibile per mantenere in vita il ristorante e per aiutare i ragazzi che lavorano per noi. Per superare tutti insieme questo momento difficile". Fabio, titolare del ristorante La Favola di Newtown, racconta di essersi adattato alla situazione, indossando - oltre ai panni di sous chef - anche quelli del driver, per consegnare in prima persona i pasti a domicilio.
Dal primo giugno, i ristoranti di Sydney possono accogliere fino ad un massimo di 50 clienti
Dal primo giugno, i ristoranti di Sydney possono accogliere fino ad un massimo di 50 clienti Source: courtesy of Sud
"Inizialmente abbiamo creato un piccolo negozio di alimentari con pasta, vini e altri prodotti italiani. Poi abbiamo realizzato dei video per aiutare i clienti a prepararsi i piatti in casa. Infine ci siamo impegnati per cercare di tutelare il più possibile il nostro staff, modificando i ruoli dei dipendenti. Per esempio lo chef si è messo alla cassa, mentre io mi sono lanciato in prima linea nelle delivery. Per noi e per i nostri clienti abituali è stata un'emozione". Infine per rinegoziare l'affitto e ottenere uno sconto dal proprietario della struttura, Fabio si è impegnato a realizzare dei lavori di restauro del locale. "Ma tutto sommato sarebbe stato più facile chiudere del tutto".
Paolo Gatto e Fabio Stefanelli
Paolo Gatto e Fabio Stefanelli Source: Supplied
"Le prime due settimane sono state il periodo più critico: immagina il caos totale" conferma Paolo Gatto, 41enne chef di Calatabiano, in provicia di Catania, proprietario del ristorante Sud, nel quartiere di Concorde, oltre che della pasticceria Pari e di una ditta di importazione. Anche lui, come tanti colleghi, ha organizzato cooking classes su zoom il giovedì e anche lui, come Fabio Stefanelli, ha pensato in primis a dare una mano all'anello più debole della catena, i suoi dipendenti.
In questo periodo, pochissimi locali hanno chiuso i battenti. Ma quasi tutti hanno cambiato pelle per far fronte all'emergenza.
In questo periodo, pochissimi locali hanno chiuso i battenti. Ma quasi tutti hanno cambiato pelle per far fronte all'emergenza. Source: courtesy of La Favola
"Il governo ci ha dato una mano col JobKeeper, dopodiché noi abbiamo messo a disposizione di alcuni ragazzi, soprattutto quelli meno tutelati in quanto in possesso solo del visto working holiday, un appartamento libero di nostra proprietà. Anni di sacrifici sono andati in fumo a causa di questa emergenza. È stato un colpo durissimo, ma ci siamo venuti incontro e abbiamo scoperto l'unione, la collaborazione tra noi ristoratori. Queste piccole sinergie sono state la chiave per uscire da questo momento. A livello di business abbiamo imparato molto, per cui sono sicuro che torneremo più forti di prima".   
Un'immagine di un locale di Sydney
Un'immagine di un locale di Sydney Source: Instagram Sud Food
Il distanziamento sociale e le norme anti assembramento hanno provocato uno tsunami che si è abbattuto su tutto il mondo sulla ristorazione. SBS Italian sta intervistando ristoratori, chef, pizzaioli, pasticcieri e importatori italiani d'Australia che sono riusciti a mantenere in vita le loro attività grazie ad iniziative estemporanee, in qualche caso curiose, sicuramente ingegnose.

Hai perso le puntate precedenti del nostro viaggio per scoprire l'impatto del COVID-19 sui lavoratori della ristorazione? Eccole qui.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri.  per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.

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La app di tracciamento del coronavirus del governo federale COVIDSafe è disponibile e può essere scaricata dall’app store del vostro telefono.

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