“La crisi? Per noi è stata una benedizione”

Lo chef varesotto Daniele Colombo e il manager catanese Marco Scalisi

Lo chef varesotto Daniele Colombo e il manager catanese Marco Scalisi Source: courtesy of Tipico

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Le norme anti-coronavirus hanno messo in difficoltà un settore nel quale sono impiegati migliaia di italiani in Australia, e molti ristoranti hanno dovuto cambiar pelle per far fronte all'emergenza. La storia di un manager e di un cuoco di Melbourne, Marco Scalisi e Daniele Colombo.


Durante il lockdown un manager catanese e un cuoco varesotto - Marco Scalisi e Daniele Colombo - hanno stravolto il loro locale di Windsor, a Melbourne. 

“Dal giorno alla notte ci siamo dovuti reinventare. Ci siamo seduti a tavolino e abbiamo capito che questo sarebbe stato il momento per tornare alle origini, passando dal fine dining alle lasagne. Dopodiché ci siamo attrezzati grazie all'appoggio dei fornitori e abbiamo cominciato a preparare barattoli di sughi, di conserve, di olive, di salsa giardiniera” racconta Marco.
Marco, Daniele e Andrea non si sono limitati a vendere i loro prodotti o a rivendere quelli altrui, ma hanno creato un nuovo brand,con tanto di packaging ad hoc
Marco, Daniele e Andrea non si sono limitati a vendere i loro prodotti o a rivendere quelli altrui, ma hanno creato un nuovo brand,con tanto di packaging ad hoc Source: Supplied
Daniele, Marco e il loro socio, Andrea, non si sono però fermati alla vendita dei cibo importato e alla preparazione in loco di prodotti a lunga conservazione.

I ragazzi di Tipico si sono spinti oltre, forti del rapporto con la comunità d riferimento, grazie all'esperienza accumulata negli anni attraverso le loro masterclass.

Non potendo più organizzare nel loro locale di Melbourne le lezioni di cucina, hanno dovuto ovviare altrimenti, inventandosi le masterclass via computer. “Chi si iscrive, riceve a casa una scatola con i prodotti. Poi il sabato mattina ci colleghiamo via zoom" spiega Daniele.
Marco Scalisi (a destra), col suo socio, Andrea Da Como, all'interno del loro ristorante di Windsor, Tipico
Marco Scalisi (a destra), col suo socio, Andrea Da Como, all'interno del loro ristorante di Windsor, Tipico Source: SBS Italian - Dario Castaldo
Daniele, Marco e il loro socio, Andrea, sono si sono però fermati alla vendita dei cibo importato e alla preparazione in loco di prodotti a lunga conservazione. Anzi, i ragazzi di Tipico si sono spinti oltre, forti del rapporto con la comunità d riferimento, grazie all'esperienza accumulata negli anni attraverso le loro masterclass. Non potendo più organizzare nel loro locale di Melbourne le lezioni di cucina, hanno dovuto ovviare altrimenti, inventandosi le masterclass via computer. “Chi si iscrive, riceve a casa una scatola con i prodotti. Poi il sabato mattina ci colleghiamo via zoom" spiega Daniele.
Una volta inviati a casa dei clienti le scatole coi prodotti, Tipico organizza cooking classes via Zoom.Un'iniziativa che ha avuto risonanza sui media nazionali
Una volta inviati a casa dei clienti le scatole coi prodotti, Tipico organizza cooking classes via Zoom.Un'iniziativa che ha avuto risonanza sui media nazionali Source: courtesy of Tipico
Una combinazione di iniziative e di fattori che ha consentito ai ragazzi italiani di reinventarsi e di sopravvivere all’emergenza.

“Come business stiamo sicuramente facendo il passo più lungo della gamba, stiamo rischiando", ammette in conclusione Marco Scalisi. "Ma questo periodo ci ha permesso di riflettere e di assumere decisioni che avranno effetto sulla nostra attività anche quando la situazione sarà tornata alla normalità, dalla tipologia del menu al rapporto con la gente. Sotto molti punti di vista per noi questa crisi è stata una benedizione".
Daniele Colombo con Luis 'Gigi' Viota
Daniele Colombo con Luis 'Gigi' Viota Source: courtesy of Tipico
Il distanziamento sociale e le norme anti assembramento hanno provocato uno tsunami che si è abbattuto su tutto il mondo sulla ristorazione. SBS Italian sta intervistando ristoratori, chef, pizzaioli, pasticcieri e importatori italiani d'Australia che sono riusciti a mantenere in vita le loro attività grazie ad iniziative estemporanee, in qualche caso curiose, sicuramente ingegnose.

Hai perso le puntate precedenti del nostro viaggio per scoprire l'impatto del COVID-19 sui lavoratori della ristorazione? Eccole qui.
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