Il leader dell'opposizione ha accusato l'Australian Security Intelligence Organisation (ASIO) di "non condurre controlli e perquisizioni" su coloro che arrivano in Australia, sostenendo che questo "mette a rischio la sicurezza nazionale".
"Credo che nessuno dovrebbe arrivare in Australia da quella zona di guerra, al momento... Non sarebbe prudente permettere che ciò accada", ha dichiarato.
Dutton ha affermato che Hamas è "riconosciuta come un'organizzazione terroristica" e le autorità non possono essere sicure dell'"identità o delle alleanze" delle persone provenienti da Gaza.
Secondo Dutton, le misure proposte non sono discriminatorie, e ha negato di far aumentare, con questi commenti, la tensione nella comunità.
Tuttavia, l'Islamophobia Register ha definito le dichiarazioni del leader dell'opposizione "profondamente preoccupanti e pericolosamente infiammanti".
"Suggerendo che un intero gruppo di persone non dovrebbe essere in grado di trovare rifugio in Australia, Dutton perpetua vergognosamente stereotipi dannosi e diffama le persone vulnerabili che stanno vivendo orrori inimmaginabili", si legge sui sui social media di Islamophobia Register.
Secondo il Registro, queste affermazioni non si basano su nessun fatto dimostrabile, "alimentano la xenofobia e il razzismo" e alimentano "paura e divisione".
Domenica scorsa, il primo ministro Anthony Albanese ha accusato Dutton di aver cercato di "suscitare paura".
Le critiche arrivano dopo che il direttore generale dell'ASIO Mike Burgess ha avvertito i politici di stare "attenti" al loro linguaggio, affermando che "un linguaggio che infiamma porta alla violenza".
In un'intervista su Insiders della ABC, Burgess ha dichiarato che l'ASIO conduce dei controlli in più sulle domande di visto che sono state segnalate come potenzialmente rischiose.
"Ci sono controlli di sicurezza", ha dichiarato.
ASIO Director-General Mike Burgess said the institution is oversee potentially concerning visa applications from those fleeing Gaza. Source: AAP / Lukas Coch/AAP Image
Burgess ha spiegato che le domande di visto da parte di una persona che ha ideologie forti o estremiste sono un problema.
Fornire sostegno finanziario o aiuto materiale a Hamas può essere motivo di squalifica, in quanto Hamas è stata riconosciuta dall'Australia come organizzazione terroristica, ha spiegato il direttore generale dell'ASIO.
Quante persone in fuga da Gaza sono arrivate in Australia?
Tra il 7 ottobre e il 12 agosto, 10.033 domande di visto sono state presentate dai palestinesi. Solo il 29% di queste domande sono state approvate.
Il Dipartimento degli Affari Interni ha dichiarato a SBS Examines che 7.111 domande di visto presentate da palestinesi sono state rifiutate e 2.922 visti migratori e temporanei sono stati concessi.
"Di questi, 2.568 erano visti "visitor" (da turista), 354 hanno ottenuto altri tipi di visti, tra cui 95 visti per famiglie, 39 visti di ritorno per residenti, 74 visti per migranti qualificati, 51 visti per studenti, 87 altri visti temporanei e altri otto visti", ha dichiarato un portavoce del Dipartimento.
Il Dipartimento ha affermato che chi arriva dalle aree di guerra "non ha bisogno di limitarsi ad un solo tipo di visto".
"La situazione di ciascuna persona è diversa e il dipartimento degli Affari Interni raccomanda vivamente alle persone di analizzare attentamente la propria situazione per richiedere il visto più adatto a loro", ha dichiarato un portavoce.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, oltre 40.000 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti e nelle offensive terrestri di Israele.
Quali visti possono richiedere le persone in fuga e qual è la procedura?
Molti di coloro che sono arrivati in Australia da Gaza hanno prima ottenuto visti temporanei, compresi visti per turisti, e hanno richiesto visti di protezione soltanto dopo l'arrivo.
I visti temporanei durano dai tre ai 12 mesi e il titolare non può né lavorare, né studiare, né ha accesso a Medicare.
Il Dipartimento attualmente raccomanda che le persone provenienti da "aree significativamente colpite", che sono arrivate con un visto temporaneo e non possono accedere ai "percorsi standard di visto o di ritorno", richiedano un .
Questo è un visto ponte "a breve termine", che consente al titolare di soggiornare in Australia "legalmente, mentre collabora con le autorità per chiarire il proprio status di immigrazione, ottenendo un visto valido, o prendendo accordi per lasciare l'Australia".
I visti temporanei e i visti di protezione sono soggetti a disposizioni in materia di sicurezza.
Ciò significa che una persona verrebbe sottoposta a screening, sia che richieda un visto temporaneo, sia che richieda un visto di protezione.
Il procuratore principale dell'Immigration Advice and Rights Centre (IARC) Ali Mojtahedi ha dichiarato a SBS Examines che i visti di protezione consentono a una persona rifugiata, o bisognosa di protezione, di rimanere in Australia in maniera permanente o temporanea, a seconda di come è arrivata nel Paese.
Coloro che richiedono un visto di protezione sono soggetti a numerosi controlli, tra cui la possibilità di essere sottoposti a screening da parte dell'ASIO se vengono segnalati come un potenziale rischio per la sicurezza nazionale.
I visti possono essere rifiutati se una persona non soddisfa questi criteri.
Per quanto riguarda l'appello di Dutton a fermare l'arrivo di persone in fuga da Gaza, Mojtahedi ha affermato che esiste "un potere abbastanza ampio" per rifiutare tutti i visti "in base alle disposizioni sul character".
"Un visto può essere rifiutato sulla base del fatto che una persona sia associata a un gruppo coinvolto in attività criminali, che abbia commesso un crimine di guerra, o nel caso vi sia il rischio che la persona compia un crimine, che inciti alla discordia nella comunità o che venga valutata dall'ASIO come un rischio per la sicurezza", ha spiegato.
Mojtahedi ha affermato che l'ASIO potrebbe considerare una persona come un "rischio per la sicurezza", nel caso "abbia commesso violenze con motivazioni politiche o abbia promosso la violenza collettiva, tra le altre cose".
Mentre il governo è alle prese con la gestione dell'afflusso di domande di visto, alcuni hanno avvertito che la politicizzazione della questione potrebbe avere impatti preoccupanti sulla coesione sociale.
Sandra Elhelw, CEO del Settlement Council of Australia, ha dichiarato che l'Australia è "un Paese multiculturale di successo, ma la nostra coesione sociale non deve essere data per scontata".
"I commenti controversi dei leader politici puntano su determinate comunità, alimentano i sentimenti di discordia tra le comunità e influiscono sulla coesione in tutto il Paese".
Secondo Elhelw, gli stessi processi applicati a coloro che fuggono da Gaza sono stati utilizzati per altri rifugiati in passato.
"Dobbiamo applicare le stesse regole umanitarie a tutti, senza distinzioni sulla base di razza, lingua, luogo di origine o fede", ha affermato.
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Islamophobia in everyday life
SBS English
30/07/202407:21
